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Il Merlot Olfattivo

Il Merlot Olfattivo

Un succo di frutta per adulti, un vino nobile senza asperità!

Definizione che incarna a pieno titolo il vitigno Merlot, e tra gli appassionati lo si descrive anche con una certa mancanza di struttura, anche se non è proprio cosi; morbido sì, ma anche ricco, sensuale e appagante nelle versioni più ambiziose.

Affidabile e versatile si contraddistingue per un aroma proprio: prugna, ribes nero e rose.

E quando tocca il legno, regala sensazioni e suggestioni odorose che restituiscono carattere e personalità ad una delle varietà più diffuse sul piano mondiale. Nello specifico si tratta di cacao, tabacco, caramello, cannella, vaniglia, macis e cardamomo.

È una valida assicurazione viticola in climi più rigidi, in quanto germoglia, fiorisce e matura prima di altre varietà nobili adattandosi a terreni umidi e freddi, per cui garantisce grappoli sviluppati, succosi e aromatici; anche se è altrettanto vero che la precoce fioritura lo espone maggiormente alle gelate e potrebbe comprometterne la crescita. Non particolarmente vigoroso e dagli acini grossi con buccia molto sottile è soggetto al marciume e alla peronospora, non predilige le estati troppo secche e asciutte e ha il vantaggio di dare rese in vigna tendenzialmente alte.

Quindi la sua diffusione nel mondo è favorita da alcuni aspetti inerenti la sua coltivazione, ma non solo; da ricordare la facilità di adattamento del vino con altre varietà, spesso attenuandone l’irruenza e l’esuberanza. Un solista che dà luogo a vini originali e quotidiani, al contempo è la base di alcuni dei migliori vini rossi del mondo, colorati, corposi e profumati con notevoli capacità di invecchiamento; e ancora, un ideale compagno di viaggio attraverso il quale esibisce se stesso e riflette le caratteristiche del partner.

Appartiene alla storica nidiata che i Bordolesi hanno tratto dalla “Vitis Biturica”, tanto che il comprensorio viticolo della città portuale francese rappresenta l’origine del vitigno e la sua culla di elezione; la varietà è legata con stretta parentela alla famiglia dei “Cabernets”.

Nel dipartimento della Gironda si è adattato ai diversi microclimi che ne fanno un vino trasversale raccogliendo sia prototipi di facile bevibilità con profumi di frutta a drupa, sia vini di alto livello nel distretto del Libournais in cui era già riconosciuto dal diciottesimo secolo e il cui timbro aromatico evoca profumi sontuosi e attraenti; la complessità dei terroirs di Saint-Émilion sinteticamente suddivisi tra pianoro, collina e altopiano, esalta frutti rossi maturi, tra cui emergono aromi di prugna e di uvetta, floreali di rosa canina e di violetta, tocchi di mentolo, di felce, di coriandolo e di timo.

 

La campagna del Pomerol con il ricco contenuto in argilla e sabbia e la presenza di depositi ferrosi interpreta un vino “tipico e sicuro” con note di mora, prugna, trucioli di matita, caffè lavato, cioccolato e tartufo.

Ed è cosi che lo si trova nel prolungamento territoriale di Lalande de Pomerol con un profilo odoroso più discreto e nel Fronsadais con vini da aroma “cerises noirs”, già apprezzati alla corte di Versailles; riconosciuto altresì in denominazioni meno “commerciali” della Rive droite come Bourg e Blaye da cui origina vini con sottili aromi floreali e fruttati.

Nell’assolato Languedoc-Roussillon francese, il merlot è stato uno degli attori protagonisti nella svolta delle uve migliorative del Midi ed elaborato soprattutto con i Vins de Pays, è distintamente caratterizzato dal tipico bouquet di macchia mediterranea.

Da oltre un secolo e mezzo è piantato in varie regioni italiane, inserito fin dall’inizio nella collezione ampelografica della “Reale Scuola di Viticoltura ed Enologia di Conegliano”; diffuso in particolare in Alto-Adige, Veneto e Friuli, in cui esalta oltre al classico ventaglio olfattivo, rispettivamente aromi speziati di pepe nero e tratti balsamici, fruttati di mirtillo, mora e visciole, erbacei di peperone, fieno e di muschio; successivamente fu introdotto in Lombardia e Piemonte, cosi come nei Colli Bolognesi che rappresentano un’enclave storica per la varietà seppur con pochi produttori realmente dedicati. Toscana, Umbria e Sicilia, con vigneti posizionati nei siti migliori trasferiscono profili enologici con sfumature odorose di amarena e bacche di sottobosco, sedotti da note di eucalipto, mirto e rosmarino per le cuvée originate da suoli complessi e microclimi marittimi.

Un vitigno essenziale per la Svizzera italiana la cui adozione è diventata simbolo di eccellenza, con vini di qualità molto variegata nella zona del Sopraceneri, e con risultati prestigiosi nel Mendrisiotto in virtù di un pedoclima altamente vocato per la varietà che raggiunge vette aromatiche definite ed espressive: marasca, felce, edera, erbe aromatiche, legno di cedro e tabacco dolce!

Médoc Noir è il nome con cui è conosciuto verso l’europa orientale, dalla costa dalmata sui cui pendii genera vini con profumi di prugna gialla matura, all’area balcanica distribuito tra Ungheria, Romania Bulgaria, utilizzato in purezza o come assemblaggio. 

Il nuovo mondo ne ha consacrato l’importanza:

  • lo stato di Washington nell’estesa valle di Columbia e nelle sub-zone Yakima e Walla Walla, il Merlot dichiara il suo status aromatico con note spiccate di menta, erbe officinali, fragoline di bosco, mora e liquirizia.
  • La California continua il percorso lungo la traiettoria sensoriale rappresentando la variabilità del Merlot che trova il proprio habitat in Napa Valley: il distretto di Oakville regala vini dall’inebriante profumo di olive; il prestigioso cru di Rutherford con il particolare suolo di ghiaia e cenere evoca l’emblema del vino rosso della costa occidentale con la paletta aromatica basata sulle bacche mature, il mentolo, il pepe in grani, il cacao, il caffè tostato; Stag’s Leap District è una denominazione caratterizzata da un clima caldo e asciutto e unitamente ad un terreno rossastro fornisce un profilo che tradisce un naso dolce e circolare: confettura di mora, malto e cannella!
  • Il merlot del Sudamerica si declina in Cile con le due zone più rappresentative; Casablanca a nord lungo la fascia costiera con clima fresco e vino dai tratti di mirtillo, lampone, eucalipto e mentuccia; Colchagua invece è una sottoregione della Valle Central con suoli argillosi, clima mediterraneo ma fresco e ventilato e, in funzione di una viticoltura d’altitudine racconta un’espressione di vino che riprende la ricchezza di frutto della riva destra girondina sospesa tra effluvi di frutta in confettura, cachi, tratti balsamici e vegetali.
  • L’Australia meridionale delibera il vitigno attraverso la rinomata sub-zona Eden Valley e le più articolate Adelaide Hills tracciando l’indicazione dei vini rossi da merlot densi ed eleganti, i cui marcatori aromatici principali emergono con note di confettura di prugna, ribes e cioccolato.
  • Hawke’s Bay è il distretto orientale dell’isola del nord neozelandese che interpreta magnificamente lo stile tipico del merlot bordolese; perennemente soleggiata e con inverni piovosi trova nel terreno ghiaioso con elevata drenaggio e permeabilità il senso del confronto: riccamente fruttato di piccole bacche, rosa canina, noce moscata, ma che si distingue per un timbro territoriale di erba medica e foglie secche.
  • Città del Capo ospita per vicinanza le due regioni viticole più celebri del Sudafrica; Stellenbosch è il cuore pulsante della produzione e i migliori terroirs coniugano terreni granitici e brezze marine, tali da proporre un calice dai profumi di viola mammola, lampone e peperone, talvolta con carattere più speziato nelle annate più calde. Paarl con terreni più sciolti nelle pendici più alte alle quali riserva le uve rosse con il merlot che evoca un carattere intensamente fruttato di mora, con attraente tostato di caffè e sigaro havana.

Un vitigno che origina un vino e tanti vini, cosi vicini eppur complessi; netta e valida la distinzione aromatica tale da essere apprezzata da appassionati e non, così straordinaria la possibilità di ambientarsi quasi ovunque per un approccio godibile e disincantato eppure da naturale fuoriclasse.

Luisito Perazzo