La coltivazione del mango è antica quasi quanto la nascita dell’agricoltura.
Ha origini indiane e intorno al IV secolo a. C. grazie a dei monaci buddisti i suoi semi, provenienti appunto dall’India, vennero introdotti nella parte orientale dell’Asia. Intorno al VII secolo arrivarono nel Sud della Cina. Esistono testimonianze archeologiche sulla presenza del mango risalenti a 5000 anni fa in queste zone.
Frutto estremamente versatile, perfetto per realizzare creazioni in cucina sia dolci che salate, il mango unisce a questa peculiare caratteristica anche numerose virtù in grado di apportare al nostro organismo una grande quantità di benefici.
Proprio per questo motivo, vista la tendenza globale a inseguire il benessere fisico in modo più naturale possibile, la produzione e commercializzazione del mango è cresciuta in pochissimi anni del 100%, “rubando” la testa della classifica a frutti esotici più conosciuti e blasonati come l’ananas o l’avocado.
Queste caratteristiche l’hanno reso un simbolo di grande importanza per le religioni dell’Asia Centrale. In Bangladesh e in India è addirittura considerato il frutto nazionale.
Il mango è presente in numerosi miti legati all’induismo e al buddhismo.
Il più noto riguarda Kama, una figura assimilabile al Cupido della tradizione occidentale protagonista del Kamasutra. Kama è colui che instilla l’amore nel cuore degli uomini e degli dei scoccando frecce imbevute di olio di fiori di mango.
Il profumo inebriante dei fiori di mango compare spesso negli antichissimi testi sacri dei Veda, risalenti a quattromila anni fa, e nel più recente poema epico del Ramayana in relazione all’amore e all’erotismo.
Tutt’ora in India permane la tradizione del matrimonio dell’albero di mango: tra agricoltori che vogliano suggellare la propria amicizia, è frequente che si organizzino cerimonie in cui due alberi vengano “uniti in matrimonio”. Non solo: in alcuni matrimoni il futuro marito o la futura moglie vengono fatti sposare precedentemente a un albero di mango.
È prassi adornare i luoghi dove si celebrano i matrimoni con foglie di mango, considerate appunto benaugurali per gli sposi.
Il mango e l’amore quindi hanno un legame indissolubile. Uno dei miti indiani più famosi riguardante questo frutto narra infatti di una maga gelosa dell’amore esistente tra il Re della Terra e la giovane principessa figlia del Dio del Sole. Accecata dalla gelosia, la maga gettò la principessa in acqua, e nel punto in cui il Re era convinto che la sua amata fosse caduta, sbocciò immediatamente un fiore di loto per consolarlo per la perdita. La maga, non soddisfatta, incendiò all’istante quel fiore per distruggere anche l’ultimo legame tra il Re e la Principessa. Dalle ceneri dell’incendio però entro brevissimo tempo nacque e crebbe un albero dai fiori voluttuosi e dai frutti dorati, appunto il mango. A maturazione avvenuta, uno di questi frutti cadde al suolo, si trasformò e riportò in vita la principessa che finalmente poté sposare il Re coronando così il loro sogno d’amore.
Abbandonando però il lato più poetico del mango, andiamo a vedere insieme come mai sia così apprezzato non solo nei luoghi d’origine ma ormai in tutto il pianeta.
Come dicevamo prima, il mango è ricco di sostanze nutritive che arrecano beneficio al nostro organismo:
- è un frutto che combatte la stanchezza fisica, in quanto ricco di vitamina A, B e C e di Sali minerali importanti quali potassio, magnesio e calcio;
- ricco di acqua e fibre, il mango è un valido aiuto per il nostro intestino;
- ha riconosciute proprietà antiossidanti e antinfiammatorie;
- è un potente diuretico;
- contiene molto betacarotene e stimola quindi la produzione di melanina;
- l’alta concentrazione di potassio fa sì che questo frutto aiuti a combattere lo stress e di conseguenza l’insonnia.
È chiaro quindi come il consumo di mango all’interno della nostra dieta non possa fare altro che apportare al nostro stile di vita e alla qualità delle nostre giornate un alto numero di benefici.
Ma come lo possiamo utilizzare? Non è un prodotto tipico della nostra tradizione quindi potrebbe risultare difficoltoso collocarlo nei nostri menu.
In realtà il mango è un frutto molto versatile.
Si può consumare banalmente come frutta a fine pasto o come spuntino a metà giornata-
Può essere un ingrediente stuzzicante con cui fare degli ottimi e rinfrescanti frullati, magari mescolato a delle pesche, in quanto i loro sapori, mescolati, si esaltano a vicenda.
Ma si può anche aggiungere a delle sfiziose insalate, accompagnandolo magari a dell’avocado e frutta secca; si possono realizzare delle salse speziate (ad esempio il rinomato chutney indiano) con cui accompagnare degustazioni di formaggi di cui la nostra cucina è sempre provvista.
E per fare un bell’aperitivo con gli amici in queste calde sere d’estate, perché non preparare una meravigliosa sangria bianca a base di mango, arance e Sauvignon Blanc?
Salute a tutti!