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Trasforma la tua cucina in una palestra per l'olfatto!

Trasforma la tua cucina in una palestra per l'olfatto!

Che l’olfatto non sia il senso più usato ormai è un concetto chiaro. Poco usato ed anche un po’ bistrattato dal nostro attuale modus vivendi.

Eppure il nostro naso ci può riservare un mondo talmente vasto, sconosciuto ed inesplorato che, soltanto con qualche piccolo allenamento che può sembrare anche un gioco, possiamo trasformare la nostra cucina in un parco avventura, il tutto, magari, coinvolgendo i bambini.

Siete pronti ad affrontare questo work out olfattivo? È a prova di pigri!

Il presupposto da cui bisogna partire è che non si deve imbrogliare.

La degustazione olfattiva va fatta alla cieca. Cosa significa? Facciamo un esempio banale. Se prendiamo un’arancia, la tagliamo a metà e ne annusiamo il profumo tenendola in mano, dopo averla rigirata magari tra le dita ed averne ammirato con gli occhi il colore acceso e solare, il nostro cervello ci porta a dire che sì, profuma proprio di arancia anche se il nostro olfatto, per un qualche motivo, è compromesso. Noi sappiamo che l’arancia profuma di arancia anche senza annusarla, e la stessa cosa vale per il limone, il mandarino. Gli agrumi in generale hanno dei profumi caratteristici tanto quanto il loro aspetto, ma noi spesso ci limitiamo a percepire il loro aroma soltanto perché nella nostra testa ci aspettiamo già di rilevare quel tipo di odore.

L’esperienza sensoriale alla cieca rende tutto molto più interessante, e spieghiamo subito perché illustrandovi semplicemente come fare. Non servono strumenti complicati o preparazioni impegnative.

Se abbiamo a che fare con dei liquidi, sono sufficienti delle tazzine da caffè. Nel caso invece di alimenti o prodotti “solidi”, dei bicchieri in plastica (ovviamente non trasparenti!) cui si praticano dei fori sul fondo ed utilizzati poi capovolti per permettere di annusare senza vedere.

Come si procede?

Torniamo ai nostri agrumi, che sono piuttosto facili da reperire e si prestano bene al gioco.

Prendiamo, ad esempio, un’arancia, un limone, un lime ed un pompelmo, che solitamente sono più facili da avere in casa. Altrimenti potete sbizzarrirvi con altri agrumi meno “comuni”, come ad esempio il cedro, o il bergamotto.

Tagliamo un frutto alla volta, ne spremiamo il succo nella tazzina ed utilizzando un pezzo di nastro adesivo ed un pennarello, indichiamo sul fondo della tazza il contenuto che abbiamo appena versato. La stessa operazione va ripetuta per ogni frutto. La scelta del numero quattro non è casuale. Aumentando il numero di aromi da degustare, esiste un forte rischio mescolare gli odori tra loro e quindi non allenare in modo corretto il nostro naso.

Preparati così i nostri “attrezzi”, possiamo procedere.

Si cambia la disposizione delle tazzine in modo da non riuscire a ricordare in quale tazzina è stato messo un agrume specifico invece di un altro. Si annusa un aroma alla volta, e si deve provare a descriverlo. In questo modo attiveremo una parte del nostro cervello che magari è un po’ addormentata o poco stimolata. Questa procedura inoltre ci aiuterà a memorizzare meglio l’aroma, un po’ come quando andavamo a scuola e per studiare un argomento lo ripetevamo ad alta voce.

Possiamo usare tutti gli aggettivi che l’odore evoca, per descriverlo. Morbido, aspro, pungente, delicato. Attingiamo dai nostri ricordi. Facciamo dei confronti, degli accostamenti. Per esempio come descriveremmo la differenza tra l’odore del limone e quello del bergamotto? Cosa ci ricordano l’uno e l’altro. A me per esempio il profumo del bergamotto sembra più “floreale” di quello del limone, ed in un certo modo più “morbido”. Questa descrizione è del tutto soggettiva, ma mi aiuta a riconoscerlo e memorizzarlo.

Abbiamo fatto l’esempio degli agrumi perché si prestano bene a questo tipo di esperimenti “casalinghi”; possiamo provare anche con delle spezie, delle erbe aromatiche, altri tipi di frutta (attenzione però, alcune categorie, come ad esempio i frutti rossi, poco si prestano ai giochi col naso in quanto sprigionano il massimo degli aromi solo una volta messi in bocca) oppure dei fiori, per chi magari ha la fortuna di avere un giardino ben fornito in questa stagione perfetta.

Stimolare l’olfattivo con questi giochi alla cieca è importantissimo perché ci permette di attivare zone del cervello poco usate, ma in forte legame con la memoria e con gli altri sensi. In un certo modo ci rende più “intelligenti”. Senza contare che ci aiuta a diventare consumatori più consapevoli di cibo e cuochi più bravi in cucina.

Come vedete per iniziare non è necessario avere in mano strumenti professionali o complessi e ricercati, ed è un allenamento giocoso che si può fare anche con i bambini, anche per renderli consapevoli delle sfaccettature dei prodotti che la natura ci offre.

Quindi bando alla pigrizia, ora tutti in cucina ad allenare il naso!