Oggi sono qui a parlarvi di una meravigliosa esperienza che ho vissuto in prima persona grazie agli amici di TasterPlace. Ho ricevuto il kit di degustazione degli oli di oliva, che è composto da 4 oli selezionati tra i migliori oli extravergine del territorio italiano, che come già detto in precedenza è ricchissimo di varietà di prodotti di alto livello.
I 4 oli provengono da 4 cultivar diverse (tutti e 4 sono monocultivar, provengono cioè ciascuno da una unica tipologia di pianta) dislocate in differenti zone della Penisola.
Gli oli sono:
- Monocultivar Taggiasca, Liguria
- Monocultivar Nocellara del Belice Sicilia
- Monocultivar Grignano, Veneto
- Monocultivar Coratina, Puglia
Ho deciso di optare per un approccio molto profano, facendo la discepola non ubbidiente che non ascolta i consigli degli esperti – consigli riportati a chiare lettere nel booklet che si trova in accompagnamento al kit - e ho iniziato a usare questi diversi prodotti direttamente nel regno che mi è più congeniale, ovvero la cucina.
Devo essere sincera, non partivo proprio da zero, soprattutto per quanto concerne la provenienza del prodotto. A casa ho sempre usato oli liguri perché non abbiamo mai amato molto i sapori intensi, e gli oli di quelle latitudini sono molto delicati e dal profumo leggero. Non ho mai disdegnato però di assaggiare anche risultati di spremiture di carattere più deciso, come gli oli pugliesi.
Questo kit offre un ventaglio “ridotto” ma completo di gusti, profumi, esperienze, e di queste vi parlo qui di seguito.
- ANFOSSO: monocultivar taggiasca. Se dovessi definirlo con una parola, userei delicatezza. Profumo leggero, in bocca poco persistente, le note amare e piccanti sono appena appena accennate. L’ho usato a crudo come condimento per i piatti dei miei bambini che non sono grandi amanti di sapori decisi, e ne ho fatto un abuso nella preparazione casalinga del pane all’olio, e sarò sincera nel dire che così buono, profumato e gustoso non mi era mai riuscito. Secondo me è un olio che si adatta a qualsiasi tipo di palato, non è invadente, non copre in alcun modo i sapori del cibo ma mette in risalto le caratteristiche di quello che stiamo andando a condire.
- PLANETA: monocultivar Nocellara del Belice. Trattandosi di olio siciliano, mi aspettavo fuoco, calore, terra. Invece sono rimasta piacevolmente sorpresa da un olio che sembra velluto. Un profumo intenso, ma dolce che riporta ai pomodori e agli agrumi della bellissima isola, e al gusto una persistenza forte ma non troppo. L’ho usato a crudo per condire la verdura lessata e le zuppe di verdure, e in cottura come base per il soffritto, e ne ha esaltato i profumi ed il sapore. Una scoperta illuminante.
- LA CONTARINA: monocultivar Grignano. Altro pregiudizio sfatato. Olio veneto, davo per scontato fosse ancora più leggero del ligure. E invece, sorpresa. Un olio con molto carattere, una nota amara molto importante al gusto che mi sono gustata senza remore su una bruschetta di pane fatto in casa scaldato sulla piastra. Solo pane e olio. Commovente. Se fosse un colore questo olio sarebbe il verde, e non parlo del suo colore, ma di tutto quello che evoca. Prati. Alberi. Erba. Fantastico anche (a crudo, ovviamente) sul caprino.
- MIMI’: monocultivar Coratina. Ecco, qui il trionfo del sapore pieno, rotondo. Qui si sente il calore del Sud in tutte le sue declinazioni. Il piccante e l’amaro esplodono in bocca al primo assaggio. Si resta pervasi dal profumo e dal sapore intenso. L’ho provato, oltre che sulla bruschetta, anche in un’insalata di legumi, lattuga e tonno, e ha reso un piatto “svuotafrigo” qualcosa di eccezionale che non vedo l’ora di ripetere. Idem l’abbinamento con le verdure alla griglia, sembra fatto apposta per farle risplendere.
Non avrei mai pensato di poter sperimentare esperienze così diverse con lo “stesso” prodotto. Assaggiare 4 oli di seguito fa sì che le differenze diventino ancora più evidenti e facili da ricordare. Il riconoscimento degli aromi rimane comunque la parte più difficile: riesco a capire bene che i profumi degli oli sono diversi, ma ricondurli a fiori, erba, frutta ... è difficile e richiede un po' di sforzo e di allenamento. Ho dovuto annusarli ripetutamente ma alla fine... riesco a descriverli ad occhi chiusi.
Il kit di oli proposto da TasterPlace permette di viaggiare attraverso l’Italia standosene in cucina, dando libero sfogo alla mente di vagare in luoghi magari mai visti partendo dagli spunti forniti dall’olfatto e dal gusto.
Nel booklet che si trova all’interno ci sono molti consigli di utilizzo decisamente più precisi di quelli che ho fornito io, ma la bellezza di queste boccette di oro liquido è che possono permetterci di giocare con i sapori in modo autonomo e personalizzato in base al nostro gusto, alle nostre abitudini alimentare ed alla nostra voglia di sperimentare e provare accostamenti nuovi e curiosi.
Non porsi limiti è l’approccio migliore.
Per tutto il resto, ci sono i consigli di TasterPlace.
Clicca qui per saperne di più sul kit di degustazione Oli Extravergini TasterPlace.
(Lisa B.)