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Il Tempranillo Olfattivo

Il Tempranillo Olfattivo

È la risposta spagnola al Cabernet Sauvignon, la varietà che esalta nerbo e bontà nella maggioranza dei vini iberici.

L’uva ha buccia spessa e può produrre vini di colore intenso, di sicura longevità pur non dimostrando sempre un grado alcolico elevato, elemento quasi bizzarro nella patria del vitigno: la Spagna! Temprano significa precoce e la probabile origine del nome è dovuta proprio a questo elemento, la tendenza a maturare precocemente, fino a due settimane prima rispetto ad altre varietà nobili. Sensibile particolarmente all’aridità, ha un ciclo vegetativo relativamente breve, cioè non germoglia né presto né tardi, tanto da riscuotere un’ottima condizione di adattamento al clima tendenzialmente rigido delle zone più elevate oppure dei siti influenzati dall’Atlantico o ancora a ridosso dei rilievi.

 

Gli Aromi del Tempranillo.

Il timbro aromatico tipico dell’uva Tempranillo esalta note di frutta scura in primis ribes nero e fragola di bosco, poi ciliegia e lampone, foglie di tabacco, spezie e caffè! Nondimeno le note del legno a cui è spesso sottoposto: vaniglia, pane tostato e noce di cocco!

Nella zona vitivinicola della Rioja rappresenta circa due terzi della superficie vitata complessiva, dove in passato era tradizionalmente coltivato ad alberello con bassa densità d’impianto, anche se oggi ha risposto molto bene ai tentativi di allevamento più moderni. Il Tempranillo forma la base dei due vini rossi più prestigiosi sul territorio spagnolo, Il Rioja e il Ribera del Duero, ma è presente in tutta la Spagna settentrionale e centrale. Tradizionalmente è, o più precisamente era, un tipo di uva che viene mescolata con altre per attenuare una innata irruenza e rendere la cuvée definitiva più armonica.

 

Il Tempranillo nei distretti della Spagna.

Scopriamo questo vitigno nei diversi distretti della Spagna: Rioja, Navarra, Aragona, Catalogna, La Mancha, Ribera del Duero in Castiglia-León, Tinta deToro.

Ed è cosi che sul territorio di origine di La Rioja incontra le succose uve Garnacha, Mazuelo e Graciano; La Rioja è la denominazione più prestigiosa dal passato vissuto dei vini rossi di Spagna, la prima a essere riconosciuta con menzione “calificada”; qui si consuma la rappresentazione classica del vitigno coltivato in netta maggioranza, e che trae ispirazione dalle tre diverse zone viticole: Rioja Alta, Rioja Alavesa e Rioja Baja. Il vino da Tempranillo esprime un profilo aromatico che rimanda a sensazioni di frutta cotta come ciliegia nera e ribes nero, note di fumo e pepe nero, intrecciate a note di foglie secche e grafite, in funzione dei terreni di argilla rossa o di calcare bianco o di depositi alluvionali.

La Navarra è disposta al confine nord-orientale della Rioja con la quale condivide parte della tipologia dei terreni ma uno stile differente dei vini; il Tempranillo non è altrettanto reputato e la suddivisione di cinque sottozone con caratteristiche climatiche alternate conferiscono vini tra finezza fruttata e rotondità speziata.

Somontano in Aragona è la nuova frontiera del vino spagnolo, piccolo distretto dal clima mitteleuropeo produce tra i vini più eleganti, freschi e carnosi, dal centro principale di Barbastro si diramano una serie di menzioni geografiche dalla terra ricca di minerali e di origine vulcanica che evocano un vino ora con note vibranti di piccole bacche, ora con note verticali di grafite, ora con note avvolgenti di cuoio.

Coltivata ovunque in Spagna tanto da assumere nomi diversi che ne rivendicano la paternità originaria, conosciuto con l’appellativo catalano “Ull de Lebre” (“occhio di lepre”) in tutta l’area di Barcellona o come Ojo de Liebre in lingua spagnola. Affianca spesso la fruttata uva Monastrell in Catalogna a cui conferisce forza, colore e aroma speziato. Tra le denominazioni troviamo Tarragona (frutta e spezia), Alella (ciliegia), Ampurdan - Costa Brava (susina rossa), Costers del Segre (note vegetali di sottobosco).

Cencibel” è il nome con cui è riconosciuto nella centrale e ampia zona viticola di Castiglia-La Mancha, un vasto altopiano il cui nome trae origine da terra asciutta visto il caldo torrido, o terra ampia, giacché è la zona vinicola più estesa del mondo che include nove denominazioni di origine; già famosa in epoca medievale e soprattutto sede della corte spagnola tra il sedicesimo e diciannovesimo secolo con una ricca produzione di vini rossi e rosati. Tra le denominazioni troviamo La-Mancha, Méntrida, Ribera del Jùcar, Almansa, Valdepeñas.

  • La Mancha intesa come denominazione è tra le più estese zone seppur con trascorsi “meno felici” e oggi la regione di Don Chisciotte si è notevolmente innovata nello stile ottenendo vini freschi e fruttati con rimandi di ciliegia sotto spirito a tratti con note terrose.
  • Nella Valdepeñas il vitigno è prevalente seppur con vini talvolta fin troppo potenti, e l’aggiunta prevede(va) spesso uve bianche per ammorbidirne il profilo, ma è certamente la zona più prestigiosa per la qualità del vino. “Nove mesi di inverno e tre di inferno” è piuttosto eloquente come definizione peculiare, e da un terreno rosso giallastro e pietroso su base calcarea il Tempranillo o Cencibel appare ricco ed equilibrato i cui aromi raccontano temi floreali, vegetali e vanigliati. Degni di nota i Rosados della denominazione con aroma di fragola e violetta.

Madrid è da tempo zona vinicola a sé e si estende a sud della capitale per giungere nell’ampia pianura centrale; i Vinos de Madrid mostrano un equilibrio aromatico sospeso tra frutta rossa e spezie dolci.

Tinto Fino o Tinto del País è l’espressione più moderna e convincente dalla sua sede ideale: la fredda Ribera del Duero in Castiglia-León, zona che si sviluppa a nord di Madrid e che comprende il tratto superiore del fiume i cui vigneti si spingono in altitudine preservando l’acidità di base del vitigno a vantaggio di una notevole longevità dei vini; gli aromi evocano un intenso aroma di prugna, a cui si accompagnano note di cioccolato, fichi, liquirizia, cannella, catrame e sigaro avana.

Tinta deToro fornisce circa il 90% del vino totale ed è il vitigno che si coniuga in una delle diverse zone vinicole della Castiglia-León in una sorta di continuazione della Ribera del Duero, nel distretto di Toro appunto; considerato un nuovo miracolo enologico grazie alle favorevoli condizioni climatiche, il vino tradizionale è tannico e corposo, le uve raggiungono una invidiabile maturazione che consentono un perfetto equilibrio aromatico dal carattere fruttato e speziato, con note di ciliegia cotta e prugna matura, ginepro e pepe rosa.

 

Il Tempranillo in PORTOGALLO.

Risulta tra le poche varietà spagnole adottate in misura consistente dal vicino Portogallo in cui è riconosciuto con il nome di Tinta Roriz ed è un apprezzato ingrediente del rinomato Porto a cui regala un contributo di frutta a bacche e toni di fumo.

Non solo valle del Douro, ma più a sud nel Dão, una campagna collinosa dove il nudo granito affiora da un terreno sabbioso, caldo estivo con elevate precipitazioni e posizione dei vigneti in stile montano sono il vantaggio da cui si consacra un vino morbido e nitidamente fruttato di lampone, in grado di maturare nel tempo e garantire un autentico sentore di terra bagnata!

Lisbona verso sud offre la zona di Terras do Sado in cui intercettiamo l’Aragonez, ossia l’ubiquitario Tempranillo, che diviene prevalente nell’uvaggio dei vini rossi con risultati variabili ma degni di interesse per le migliori cuvée. Ciliegie nere e tabacco le note caratteristiche.

Nella zona centro-meridionale del paese lusitano si trova la Borba, una subzona dell’Alentejo, dal tipico terreno di marmo e granito con il quale il vitigno esprime frutta rossa matura.

  

Il Tempranillo in ARGENTINA. 

L’Argentina per influenze culturali del passato è il paese che rivendica l’uva Tempranilla e che dà origine a vini rossi più leggeri, anche se il recente innovamento viticolo che ha come fulcro il distretto di Mendoza regala vini di forte personalità la cui paletta aromatica giunge fino alle note più intense del vitigno con profumi di prugna scura e caffè. Valle de Uco, una delle cinque zone di Mendoza è situata vicino al rilievo di Tupungato e si distingue per una viticoltura di elevata altimetria a circa mille metri con un clima più ventilato e fresco, certamente a favore di uve bianche ma dove il Tempranillo riesce a sfruttare la resistenza allo specifico terroir; il vino è fruttato e aromatico con effluvi di mora e menta.

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Un nome e un vitigno, tanti nomi e tanti vini.

Appare duplice il compito che si è attribuito, da una parte in casa propria con le diverse aree di rappresentazione e modalità produttive, dall’altro attraverso il suo ruolo fondamentale in uno dei prototipi di vino più celebri e caratteristici del mondo, il Rioja Tinto, che ha favorito il coltivarsi nei numerosi vivai sperimentali, tale da giustificare una netta espansione sotto la sfera commerciale. 

Luisito Perazzo