Il miele è un alimento di uso comune nelle nostre giornate, ma ci sono molte cose su questo prodotto della natura tanto utile, nutriente e prezioso che non sappiamo.
Dal punto di vista biologico, il miele viene considerato un alimento di riserva. Le api sono praticamente gli unici insetti a produrlo perché hanno la necessità di accumulare delle scorte di cibo, trasformando quindi un alimento fresco come il polline e il nettare in qualcosa di altamente nutriente ma a lunga conservazione. Le api sono le creatrici di tutto. L’apicoltore altro non fa se non estrarlo e renderlo disponibile per noi. Nulla deve essere aggiunto per non alterare le molteplici proprietà di questo prodotto.
Siamo abituati a vedere il miele sia in forma liquida (che è quella “naturale”, se il miele venisse sempre lasciato all’interno dei favi avrebbe sempre quella consistenza) che cristallizzata. Questa forma non è utilizzabile per le api, infatti se il miele venisse sempre lasciato nei favi, manterrebbe costantemente lo stato liquido. La cristallizzazione però, che avviene dopo qualche tempo – tempo che varia in base al tipo di miele -non è un difetto del prodotto ma soltanto una sua naturale evoluzione.
Un’altra caratteristica che rende unico questo piccolo tesoro che la natura ci regala è che anche se viene conservato per lunghissimo tempo e senza nemmeno troppa cura, il miele non diventa mail pericoloso per la salute. Il solo “effetto collaterale” è che più passa il tempo, più i suoi benefici diminuiscono.
Nell’alimentazione, il miele rientra tra gli alimenti “dolci” e la sua funzione principale è quella di fornire energia immediatamente e senza l’aggiunta di sostanze artificiali che possono risultare dannosi per il fisico. Ovviamente va consumato con moderazione vista l’alta quantità di zuccheri che lo compongono, ma il suo potere dolcificante è talmente alto che ne basta veramente poco per ottenere il risultato desiderato.
GLI AROMI DEL MIELE
Il miele è un alimento con un forte aroma primario inconfondibile che spesso chiamiamo appunto “aroma di miele”. A questo si aggiunge una moltitudine di altri aromi che ci aiutano a capirne la provenienza e lo rendono più idoneo ad abbinamenti specifici in cucina. Per questo, sulla falsariga della ruota del vino, alcuni ricercatori hanno creato una ruota degli aromi che raccoglie quelli dei mieli in commercio e che è un valido aiuto durante la degustazione. Ecco l’esempio di alcune categorie aromatiche del miele: Floreale (rosa, violetta, fior d’arancio, …), Caldo (caramello, latte, vaniglia, nocciole tostate,…), Fruttato, Aromatico (resina, legno, canfora, chiodi di garofano, …), Chimico (sapone, aceto , affumicato, …), Vegetale (erba, fieno, funghi, …), Animale (formaggio, uovo, dado da brodo, …).
Ogni tipo di miele ha la sua carta d’identità che è data da molte sfaccettature aromatiche, cromatiche e olfattive. Vediamo ora nello specifico le caratteristiche dei mieli più conosciuti.
I TIPI DI MIELE
In commercio ci sono molti tipi di miele, che differiscono principalmente per la loro origine, sia botanica che geografica.
Partiamo da quello forse più famoso, ovvero il miele millefiori. Per essere precisi non si tratta di un solo prodotto, ma di una moltitudine di prodotti diversi tante quante sono le combinazioni di differenti fiori che vanno a crearne la composizione. In sostanza, un nome unico per molti mieli diversi.
Eppure nel loro essere “variegati” nella loro sostanza, i mieli millefiori assumono specificità precise e caratteristiche in base alla loro zona di provenienza. Soltanto in Italia possiamo notare grandi differenze di aroma, profumo e colore in base alle zone in cui l’apicoltore ha raccolto il suo miele. I mieli marchigiani a esempio sono molto dolci e dal gusto rotondo, mentre quelli salentini più pungenti e quasi speziati.
Quando invece l’origine botanica è unica, si parla di mieli monoflora. Il loro pregio consiste nell’unicità delle caratteristiche organolettiche e della loro composizione.
Vediamone alcuni:
- MIELE D’ACACIA (o ROBINIA): prodotto un po’ in tutta Italia, ha un colore molto chiaro e tende a cristallizzare poco. Il suo profumo non è molto intenso e il sapore è molto dolce e l’aroma ricorda la vaniglia. Questa sua anima molto soft gli permette di essere utilizzato largamente in cucina.
- MIELE DI AGRUMI: prodotto, ovviamente, per lo più nelle zone meridionali, fa parte di una categoria specifica e mista allo stesso tempo. Raramente si possono ottenere mieli provenienti da un’unica varietà di agrume (solo limone, o solo arancio), ma solitamente questi mieli nascono da un misto dei loro pollini. Di colore chiaro, e dal profumo floreale, regala un gusto molto armonioso che viene valorizzato con un utilizzo a freddo, e quasi sempre accompagnato ad altri dolci, esaltandone le caratteristiche.
- MIELE DI CASTAGNO: si produce in tutta Italia con particolare concentrazione nelle zone montuose e pedemontane. Il colore tende a essere più scuro rispetto agli altri mieli prima menzionati, e ha un profumo che sembra quasi chimico o artificiale, tipo quello del sapone da bucato. Il gusto è molto pungente e amaro, e si sposa perfettamente con preparazioni e degustazioni salate (ad esempio con i formaggi, o sul pane accompagnato dal burro).
- MIELE DI EUCALIPTO: miele molto particolare, il suo odore ricorda quello del caramello caldo e del sottobosco. Tende a cristallizzare molto, e il suo sapore è mediamente intenso, non troppo dolce ma nemmeno troppo acido o amaro. Questa sua caratteristica unica lo rende adatto a preparazioni salate come salse di accompagnamento per la carne o le verdure crude.
- MIELE DI MELATA DI BOSCO: si raccoglie in alcune zone d’Italia verso la fine dell’estate e non è possibile decifrarne l’origine specifica. Ha un colore molto scuro e praticamente non cristallizza mai, ha un odore acido, vegetale, e un sapore affine al suo aroma. Si presta a essere usato come sostituto del caramello nelle preparazioni dolci o affiancato a latticini freschi in quelle salate.
- MIELE DI RODODENDRO: viene prodotto solo in montagna, ha un colore molto chiaro e un odore fruttato e aromatico che si rispecchia poi anche nel suo gusto. È un miele che può piacere a tutti, molto versatile, che esprime il massimo delle proprie potenzialità assieme alla frutta secca.
- MIELE DI TIGLIO: prodotto sulle pendici delle Alpi, ha un odore che ricorda quello della resina e con note di canfora. L’aroma legnoso e forte ricorda un po’ le erbe medicinali. Ha una personalità molto forte, infatti o lo si odia o lo si ama, ma mette d’accordo tutti grazie alla sua perfetta capacità di sposarsi alla perfezione con qualsiasi tipo di tisana.
Tutti questi mieli non sono difficili da reperire. Le piante da cui provengono hanno larga diffusione sul territorio, perciò possono essere considerati prodotti di largo consumo.
Esiste però una nicchia di prodotti monoflora fortemente legati alla territorialità. Trovarli in commercio è difficile, si possono avere per lo più rivolgendosi direttamente ai produttori locali.
Tra questi annoveriamo i mieli di cardo (aroma floreale), mieli di ciliegio (ricorda la frutta secca), il miele di edera (sapore intenso e molto dolce), miele di lavanda (aromatico e floreale, riporta nel sapore e nel profumo il caratteristico aroma della pianta da cui proviene), miele di rosmarino (che a dispetto della sua provenienza, ha un sapore molto delicato e spiccatamente floreale), mieli di trifoglio (leggeri, ricordano la frutta secca tostata).
La natura quindi ci offre una fornita quantità di prodotti che partono dalla stessa base ma si sviluppano poi in una ruota di sapori, aromi, odori e anche colori folta ed eterogenea.
Non resta che provarli tutti.
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