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Il Sauvignon Blanc  Olfattivo

Il Sauvignon Blanc Olfattivo

Se sentite un profumo di uva spina, erba tagliata, foglie di bosso, foglie di ribes, foglie di vite, ortica, muschio, sicuramente avete nel bicchiere un vino prodotto con il Sauvignon Blanc.

Se avvertite aroma intenso di urina di gatto o di fagiolini verdi o di piselli in scatola, siete ancora in presenza di un Sauvignon, ma probabilmente non è uno dei migliori. Infatti, da uve maturate “all’ombra” o vendemmiate troppo presto o troppo produttive o allevate ad altezze significative, si ricavano vini con marcate note verdi, erbacee e pungenti; al contrario con le migliori esposizioni e con lo sfoltimento delle vigne, unite alla scelta più consona dei cloni, si producono vini dal gusto più fruttato e maturo.

Il Sauvignon è una delle varietà di uve bianche più caratteristiche che oltre ai suoi aromi freschi si contraddistingue per una corroborante acidità gustativa; e quando essa viene a mancare in particolare nei climi troppo caldi, il vino si priva del proprio fascino.

Varietà molto pregiata e diffusa in tutto il mondo, negli ultimi anni ha mostrato una crescita notevole. Ha grappoli piccoli con acini grandi, matura relativamente tardi e origina un vino che rimane autentico e ricco di personalità soprattutto in gioventù.

E raramente gli si concede la possibilità di comportarsi altrimenti, e cioè con la perdita delle tipicità olfattive per le quali meglio si apprezza; una parte delle note aromatiche, quelle più intense certamente reggono per un decennio circa ma ciò non determina necessariamente un miglioramento del vino. Inoltre, si definisce prevalentemente per una vocazione da solista pur riconoscendo delle denominazioni in cui entra come matrice principale o come complemento migliorativo.

Originaria del territorio transalpino, dal dipartimento della Gironda, la varietà è chiamata Sauvignon ma è bene ricordare l’esistenza dei Sauvignon Jaune, Noir, Rosè e Violet, a seconda del colore degli acini.

Il marcatore odoroso e originale del Sauvignon è il ricordo di un prato appena tagliato, quindi note di erba.

I creatori per eccellenza della varietà sono i viticoltori di Sancerre e Pouilly-Fumè nella Loira, le cui vigne godono di un clima continentale con estati corte e calde, che danno origine a vini dal particolare aroma di pietra focaia o di silice, ma è giusto sottolineare le differenze determinate dalla complessità geologica dei suoli dominati da argilla calcarea talvolta mista a gesso oppure silice oppure tufo, oppure ghiaia oppure Kimmeridge, e dei diversi microclimi appartenenti al distretto viticolo dell’Alta Loira, che conferiscono il caratteristico ventaglio del profumo “regionale” di ribes nero o foglie di ribes, sambuco e pompelmo, e alle cuvée in evoluzione si allieta una tipica nota fumè e di carruba.

In virtù di queste differenze sintetizziamo con:

  • Il tratto di uva spina e sambuco del Sancerre
  • Il tratto pietra focaia e polvere da sparo del Pouilly-Fumè
  • Il tratto di biancospino del Menetou-Salon
  • Il tratto di felce del Reuilly
  • Il tratto di lime del Quincy

In vigna non è pretenziosa, tanto meno ha delle particolarità ma è un’uva sincera e sfacciata, basta che segua il suo corso naturale; quindi preserva nettamente la propria identità aromatica perché raramente sopporta il gusto del rovere e tendenzialmente non si miscela bene con altre varietà. L’eccezione principale è il Bordeaux bianco: infatti i migliori vini di Graves e Pessac-Léognan vengono lasciati fermentare e invecchiare in botti di rovere giovane, e spesso sono tagliati con il Semillon; vini intensi e speziati con il tratto che ricorda prugna gialla, pesca noce, scorze di limone, pompelmo, pepe bianco.

Non solo vini secchi ma anche i voluttuosi vini dolci di Sauternes con i suoi aromi di frutta matura e di spezie dolci.

In Italia sono davvero notevoli e di ottima qualità i Sauvignon provenienti dall’Alto-Adige che si declinano con note tipicamente vegetali che ricordano la foglia di pomodoro, le erbe aromatiche come la salvia, tocchi floreali di  sambuco, e dal Friuli che include le due sottozone di elezione del vitigno: il Collio, nel quale riesce a esprimere tutto il suo potenziale di fruttato esotico e vegetale con sfumature di peperone, cosi come l’Isonzo caratterizzato da un microclima ideale per la varietà che si esalta per ricchezza e precisione odorosa.

Oltre i Pirenei troviamo il vitigno coltivato con successo nelle vigne spagnole della Castiglia-León in particolare nella Rueda, il cui clima continentale e semi-oceanico esalta al massimo le doti del Sauvignon con note di agrumi.

In Austria con le regioni del Burgenland e della Stiria meridionale di cui rappresenta una specialità, merita una menzione il Muskat-Silvaner sinonimo equivocabile del Sauvignon blanc che si esprime con note di frutta esotica, pesca e albicocca.

Per molto tempo la necessità di un clima freddo ha impedito la produzione di questo vitigno nel nuovo mondo, ma alla fine degli anni Ottanta è salito alla ribalta il Sauvignon Blanc di Marlborough, Nuova Zelanda. Un vino che costituisce un caso a parte, molto più fruttato del prototipo europeo, ricco e piccante, dotato di estrema purezza e gradevole intensità; autentico e trasversale acquista un’esuberanza che si sintetizza in inebrianti vocazioni aromatiche di frutti tropicali. Appare singolare il fatto che i primi vigneti piantati in questa regione risalgano solo agli anni “70 del secolo scorso, eppure ciò non ha ostacolato la prorompente ascesa dell’area vinicola più importante e più precoce della Nuova Zelanda. Ovviamente il Sauvignon blanc è la sua maggiore risorsa, è l’uva superstar, il vino di culto per appassionati e non solo. Un terroir “all’europea” per dirla in termini etnografici, suoli di gravel che consentono un perfetto drenaggio e un riverbero solare alle piante, clima secco, al contempo fresco e soleggiato, piovosità distribuita nelle fasi attive di allevamento, notevole escursione termica che favorisce l’accumulo di precursori aromatici e il resto è nel bicchiere: aroma articolato che si ispira alla varietà con note intense di uva spina, bosso, sambuco e pompelmo rosa, e che riporta il territorio con note di agrumi, lime, basilico, erba tagliata, asparago, cetriolo, finocchietto, kiwi, mango, frutto della passione, ananas, papaya, litchi, melone, pesca gialla, fico, pepe bianco, confetto.

Sauvignon blanc non solo Marlborough ma anche a Nelson nel versante occidentale, piovosa e dolcemente ondulata, e nell’isola del nord a Gisborne e Hawkes Bay, le zone con cui il vitigno ha contribuito all’importanza vinicola neozelandese.

In Australia il Sauvignon assume ha un aroma molto maturo, forse troppo, motivo per cui in passato era spesso miscelato con uve più caratterizzanti per questo aspetto.

Comunque le zone in ordine di importanza crescente sono l’Australia meridionale con Mclaren Vale e Adelaide Hills, e l’Australia occidentale con Margaret River, tra i migliori distretti australiani con clima nettamente marittimo che risente positivamente delle brezze oceaniche, e che produce vini di maggior finezza con frutto più vibrante dall’aroma di pesca.

Il Sudafrica esprime un sito favorevole nella regione di Overberg, area a sud-est di Città del Capo in cui il Sauvignon viene coltivato nelle zone più fresche di Elgin e Walker Bay; il profilo tipico raccoglie sfumature di mela verde!

Casablanca in Cile con le sue morbide colline e i vigneti lungo la vallata, produce tra le migliori etichette dedicate alla varietà grazie alla tipologia climatica della zona che si traducono con note di fiori di sambuco e semi di anice! E comunque da non confondere con il vitigno Sauvignonasse, molto più presente in passato e “mescolato” con l’autentico Sauvignon.

Il Fumè Blanc Californiano che è invecchiato in legno, nonostante all’estero non abbia riscosso grande successo, in patria ha rappresentato una vera e propria moda al punto da generare una confusione con il vitigno che era ritenuto autoctono e non il vero Sauvignon; in realtà si è trattato di un’abilissima conduzione pubblicitaria, commerciale ed enologica esibita dai pionieri della viticoltura californiana.

Fumè Blanc è usato per indicare un generico Sauvignon blanc passato nel legno, che si tratti di un leggero passaggio o di una maturazione più lunga.

Nelle valli costiere della California è più coltivato in funzione delle esigenze climatiche per poterne restituire un vino con frutto ed equilibrio.

Il distretto di Oakville nella contea di Napa, Dry Creek Valley nella contea di Sonoma e Los Carneros, sono le aree più rappresentative, il cui modello aromatico evoca note di frutta gialla matura come melone, pera e ananas, tè indiano, miele chiaro, pepe rosa.

Senza dubbio uno dei vitigni più eleganti del mondo, con una potenza olfattiva che nelle sue migliori espressioni fuga ogni incertezza e richiama il momento in cui si debba dire “Questo è un Sauvignon”!

 -Luisito Perazzo