Il naso è un po’ il centro del nostro mondo sensoriale.
D.G. de Girardin infatti sosteneva che l’istinto fosse il naso della mente.
Abbiamo visto che al naso e al suo senso collegato, l’olfatto, sono state dedicate molte opere letterarie, e quelle tendono a rimanere in memoria più facilmente perché è indubbio che pensare a una poesia o a un libro dedicato agli odori faccia colpo.
Anche nel linguaggio di tutti i giorni usiamo frasi e citazioni legate a questo senso che stiamo scoprendo in tutte le sue sfaccettature.
Vi prendiamo quindi per mano per fare un viaggio tra aforismi e modi di dire che magari utilizziamo con leggerezza senza pensare troppo alla loro origine e al loro significato più profondo.
Andare in giro con il naso per aria: letteralmente significa ciò che leggiamo, ovvero camminare senza guardare a terra. In senso traslato, si pensa alle conseguenze di questo gesto, quindi incidenti dovuti alla distrazione. Pare che questo detto tragga origine da un episodio realmente accaduto a Talete, che passeggiando di notte osservando le stelle mise un piede in fallo e cadde in un fosso. Soccorso da un contadino, gli spiegò che si trovava lì perché era troppo impegnato ad ammirare la volta celeste che a badare a dove mettere i piedi, e da contro la saggezza spicciola del contadino gli consigliò di fare le cose al contrario, per il bene della sua salute.
Arricciare il naso: manifestare repulsione o disapprovazione nei confronti di qualcosa o di qualcuno che non ci va a genio. L’origine è chiara, deriva proprio dal gesto fisico che compiamo con il viso, gesto che solitamente compiamo quando sentiamo un odore poco gradevole, e da lì il senso lato dell’espressione. Questo è un “caso” eloquente di come sia il nostro olfatto, prima di tutto il resto, a darci un feedback di una situazione che stiamo vivendo, sia a livello “fisico” (arricciando il naso entrando in un luogo che ha un cattivo odore ci mette già in guardia) sia livello metaforico, quando quel gesto, anche se non compiuto fisicamente, ci scatta nella testa per metterci in allarme magari in una situazione che subito, d’istinto, ci convince poco.
Bagnare il naso: battere qualcuno, sconfiggerlo, surclassarlo. Questo modo di dire ha origini piemontesi, per la precisione risale ai tempi delle antiche scuole di questa regione. I maestri del tempo avevano l’abitudine di punire, o umiliare, oserei dire, gli alunni che commettevano qualche grave errore costringendo uno dei loro compagni a inumidirsi il dito con la saliva e bagnare il naso del compagno da “educare”, così da metterlo in ridicolo di fronte all’intera classe.
Farla sotto al naso: compiere un’azione ai danni di qualcuno senza che l’interessato se ne accorga.
Il raggiro avviene in modo furbo e astuto, come se venisse compiuto sotto agli occhi (e quindi al naso) del raggirato affinché questi non se ne renda conto. In questo detto c’è l’unione di due sensi potentissimi di cui ci si prende gioco, eludendoli entrambi con destrezza e magari con modi nemmeno troppo onesti. Non è solo la vista che non dà il suo apporto, ma anche il naso non ci mette in allarme riguardo al raggiro, al torto, o alla presa in giro che stiamo subendo. È difficile “farla sotto al naso” perché il naso in casi normali, ci avvisa su ciò che succede!
Non ricordare dal naso alla bocca: essere totalmente privi di memoria, dimenticarsi le cose velocemente e per distrazione.
Soffiare il naso alle galline: fare una cosa senza senso o intestardirsi nel compiere azioni e imprese impossibili. Si usa anche per descrivere chi si crede una persona geniale e alla fine non ottiene e non conclude mai niente di buono nella vita.
A lume di naso: fare le cose senza dati precisi, con approssimazione e intuito, qui rappresentato dal fiuto. Se usato in un contesto attinente le misurazioni, è un sinonimo di circa.
Come si evince anche da alcuni elementi di questa carrellata di modi di dire, salta agli occhi che il naso come organo, l’olfatto come senso, siano considerati anche nella lingua parlata una sorta di “bussola” cui affidarsi. Sembra esserci una forte correlazione tra olfatto e istinto; prendiamo ad esempio un altro modo di dire che si usa molto spesso, Avere fiuto per gli affari. In parole povere significa avere una spiccata capacità di riconoscere d’impulso situazioni favorevoli in ambito lavorativo.
Gli animali infatti grazie al loro olfatto, solitamente decine di volte più potente del nostro, riescono a riconoscere le circostanze di una situazione annusando l’aria, l’ambiente che li circonda, così da realizzare immediatamente se sono in pericolo o se invece, per esempio, sono nei pressi di un luogo ricco di cibo o di acqua, o se si sta avvicinando la pioggia.
“Dicono che i cani ignorano la loro immagine riflessa negli specchi perché non possono annusarla. I cani, a differenza delle persone, non vengono ingannati da quello che vedono." (Theodore Sturgeon)
Dopotutto, abbiamo parlato molte volte del fortissimo potere evocativo di questo senso, e di come la memoria olfattiva contenga così tante informazioni per così tanto tempo da sorprenderci magari con dei ricordi che a livello consapevole avevamo messo “in cantina” e che invece tornano a galla semplicemente richiamati da un odore.
Lo diceva anche Italo Calvino: L’odore subito ti dice senza sbagli quel che ti serve di sapere; non ci sono parole, né notizie più precise di quelle che riceve il naso.