Abbiamo sviscerato la questione olfatto un po’ sotto tutti i punti di vista, soprattutto esaltando il suo legame imprescindibile con il cibo.
Abbiamo anche osservato la sua funzione cognitiva, i suoi lati emotivi, il potere evocativo.
Oggi ci spingiamo un po’ più in là prendendo spunto dalle interessanti osservazioni della dottoressa Alessandra Graziottin che si è profusa in molte ricerche legate al potere dell’olfatto nelle relazioni interpersonali.
Il naso è direttamente coinvolto nelle nostre scelte sentimentali, è un ottimo consigliere. Ci fidiamo prima di lui che della nostra vista o di altri sensi che intervengono nel nostro quadro emotivo in un secondo momento.
Tutto parte dalla pelle, che genera, per così dire, la nostra carta di identità olfattiva. Ciascuno di noi possiede un odore specifico, unico, che è determinato dalla presenza dei feromoni. Erroneamente i feromoni vengono sempre associati soltanto alla sfera sessuale dell’individuo, ma in realtà, come spiega la dottoressa Graziottin, queste sostanze regolano qualsiasi tipo di comportamento socialmente rilevante per ogni individuo.
Attivano dei comportamenti primari che addirittura scavalcano la coscienza e la ragione perché la loro secrezione è generata dall’istinto di sopravvivenza insito in ciascuno di noi.
La dottoressa cita come esempio lampante le situazioni di panico in contesti affollati come concerti, partite, raduni. Se una persona in preda al panico inizia a correre e a scappare senza motivo, genera i feromoni del panico e della paura che in un certo senso “contagiano” chi sta intorno, con la conseguenza, purtroppo spesso nefasta, che la folla si mette a correre senza motivo in preda al panico più totale.
Prendendo invece un esempio decisamente più dolce, un’immagine più piacevole, pensiamo al rapporto che si crea tra una mamma e il neonato. L’allattamento al seno, in particolar modo, fa produrre alla mamma dei feromoni che permettono a suo figlio di riconoscerla soltanto dall’odore, nelle primissime fasi della vita, e solo in un secondo momento dalla voce e dalla vista.
E in amore?
Nella coppia la chimica diventa essenziale.
Olfatto e gusto si mescolano indissolubilmente in un intreccio che ci fa capire che la persona che abbiamo davanti ci piace davvero. Ci piace l’odore della sua pelle e di conseguenza ci piace baciarla, a riprova di quanto appena detto. Se ad un certo punto ci rendiamo conto che la pelle del nostro partner non è più così “appetitosa”, o peggio ancora, il suo odore, l’averci a che fare inizia a darci addirittura fastidio, beh, è un segnale da non sottovalutare. I sensi arrivano sempre prima della ragione alla meta.
Nella sessualità poi la chimica è essenziale.
Lo sapevate che una donna, a metà del ciclo di ovulazione, emette delle sostanze che la rendono più attraente per il compagno, proprio perché quello è il suo periodo fertile?
Saper quindi gestire questo tipo di situazioni rende il rapporto di coppia molto più stimolante e appagante, e c’è poco da fare: se il corpo è felice, siamo felici noi, pervasi da ormoni positivi come serotonina e dopamina. Quindi fare l’amore ci aiuta a vivere meglio, e sfruttare la nostra capacità di cogliere le sfumature dell’odore del nostro partner dà una spinta in più che porterà, come risultato, a stare molto meglio a livello generale.
La carta d’identità olfattiva è regolata dal nostro sistema di immunocompatibilità. Detta così sembra molto complicata, ma in poche parole significa che quando una coppia, nello specifico un uomo e una donna, hanno una reciproca attrazione molto forte e intensa a livello olfattivo, le probabilità che questa coppia, qualora avesse dei figli, generi bimbi sani e vitali è molto più alta. Questo perché la nostra “nuvola” di feromoni attrae e viene attratta da un’altra nuvola compatibile anche dal punto di vista del sistema immunitario.
Quante volte abbiamo sentito dire, soprattutto dai nostri nonni o dagli anziani, che una volta si raccomandava alle giovani donne che avevano il ciclo irregolare di sposarsi perché avrebbe sistemato tutto?
Magari ci abbiamo anche sopra, ma dietro questo consiglio si cela una realtà scientifica forte e fondata. Lo stare con un uomo con cui c’è compatibilità dal punto di vista ormonale fa sì che la sua carica di testosterone intervenga sull’ipotalamo della donna andando quindi a regolare poi il funzionamento dell’apparato riproduttivo.
Tutto questo però può avere anche delle ripercussioni spiacevoli.
Quando una donna si avvicina o entra in menopausa, la sua produzione di feromoni si abbassa di molto, ed è infatti statisticamente provato che le coppie entrano in crisi proprio intorno ai 50 anni, quando le donne si allontanano dalla loro età fertile e gli uomini iniziano a produrre meno testosterone.
Fortunatamente esistono degli integratori che riescono a riportare in modo naturale l’equilibrio ormonale scongiurando, spesso, conseguenze non proprio felici.
Anche lo stress si ripercuote sul nostro odore.
Lo stress produce odori che allontanano chi ci sta vicino, il che non significa che se siamo stressati puzziamo, ma produciamo una nuvola olfattiva che allontana gli altri. Un esempio lampante è la mamma che torna a casa dal lavoro stanca e sull’orlo dell’esaurimento e i bambini le rendono il rientro ancora più difficile. Questo perché, come spesso diciamo magari senza riflettere sul senso della frase, i bambini sentono lo stress della mamma e reagiscono in modo negativo.
Il loro sentire parte dal naso.
Chi l’avrebbe mai detto che questo senso così trascurato potesse regolare le funzioni base della vita?
L’olfatto è un universo a sé, un mondo pieno di angoli inesplorati che pian piano stiamo cercando di farvi conoscere attraverso questo nostro blog.
Alla prossima occasione per conoscere qualche altra curiosità in merito!