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Rosé Revolution - il mondo dei vini rosati

Rosé Revolution - il mondo dei vini rosati

È il Rosa (Peach Fuzz), nella sua versione pastello, più fine ed elegante, il colore protagonista dell’anno. Come nella moda anche nel mondo del vino il Rosa (il vino Rosé) sta acquistando sempre più attrattività, forza e interesse da parte degli appassionati ed esperti del settore italiani e stranieri.

Secondo i dati dell'OIV (Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino) la Francia guida la lista dei principali consumatori di questo tipo di vino, seguita dagli Stati Uniti, dalla Germania, dal Regno Unito, dall'Italia e dalla Spagna. Il trend sia per le versioni ferme e sia per le spumanti è molto positivo.

L'attrattiva del vino rosato risiede nella sua versatilità, facilità di abbinamento, vivacità, freschezza, informalità ed economicità. Le ricerche indicano un consumo sempre maggiore anche da parte di consumatori più esigenti.

Un successo così sorprendente e travolgente, che ha portato a parlare di Rosé Revolution e ha spinto tecnici e produttori a prestare maggiore attenzione ai vini rosati rispetto al passato.

I risultati di questo impegno hanno fatto sì che la qualità dei vini rosati sia in continua crescita.

Come si ottiene il vino rosato.

La produzione di vino rosato può variare notevolmente a seconda delle tecniche di vinificazione e delle uve utilizzate. Il colore e profumi dipendono da molte variabili, tutte importanti per ottenere risultati unici e distintivi. Le uve, prima di tutto,vengono vendemmiate in anticipo senza aspettare la maturità fenolica, per ottenere equilibrio zuccherino e una giusta acidità.

Esistono due metodi principali per ottenere vino rosato dalle uve rosse: la pressatura diretta e il salasso (saignée).

La pressatura diretta. In generale, il colore e gli aromi dei vini rosati derivano un processo di vinificazione che riduce al minimo il tempo di macerazione a contatto con le bucce dell’uva, da poche ore al massimo di due giorni. In questo modo la quantità di tannini e sostanze coloranti rosse contenuti nella buccia dell’uva e trasferita al vino è ridotta rispetto a quella di un vino rosso tradizionale.

Il salasso. Un’altra tecnica utilizzata è quella del salasso, detta “per alzata di cappello”, che consiste nella sottrazione di una certa quantità di mosto fiore dalla vasca di macerazione di uve nere destinate alla produzione di un vino rosso di alta qualità. Quest’ultimo, dopo il salasso, avrà maggiore concentrazione di materia colorante e di estratti. Il rosato, a sua volta, tenderà a essere particolarmente profumato, corposo e di buona dotazione alcolica.

La fermentazione avviene generalmente in contenitori di acciaio o in vasche di cemento vetrificate. In alcuni casi i vini rosé sono sottoposti a fermentazione e/o maturazione in barrique o in tonneau, per lo più di rovere francese, ma non mancano esperienze con legno di acacia o altri arricchendosi di aromi terziari dovuti al legno.

Nel caso degli spumanti rosati, dopo la creazione delle basi, la spumantizzazione è svolta col Metodo Martinotti o col Metodo Classico.

In alcuni casi, il rosé viene anche creato per miscelazione una piccola quantità di vino rosso e di vino bianco. Questo metodo è vietato in Italia e nella maggior parte delle denominazioni francesi, ad eccezione della Champagne, dove si creano ottimi rosé frizzanti assemblando lo Chardonnay con piccole quantità di Pinot Noir/Meunier.

 

Le zone di produzione.

Il mondo dei vini rosati italiani è incredibilmente vario: ovunque si produca vino, si produce anche rosé. Da nord a sud esistono numerose interpretazioni una grande diversità di stili e sapori unici. Quasi tutte le uve a bacca nera autoctone italiane infatti possono essere trasformate in rosé: Pinot Nero o Grigio, Freisa, Barbera, Lagrein, Teroldego, Corvina, Rondinella, Groppello, Cabernet Sauvignon, Syrah e, naturalmente, Cerasuolo, Aglianico, Negroamaro, Malvasia nera, Bombino nero, Gaglioppo e altri ancora.

In Francia, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Syrah, Grenache e Mourvedré sono vitigni molto diffusi, così come Pinot Noir e Meunier.

In Spagna si possono trovare vini rosati prodotti con Tempranillo, Garnacha o vitigni più rari come l'Ondarrabi dei Paesi Baschi e il Listán Negro delle Isole Canarie.

Nel Nuovo Mondo sono più diffuse uve come lo Shiraz, lo Zinfandel e il Merlot, ma è possibile trovare rosé in Australia, America e Sudafrica prodotti con qualsiasi uva tra quelle sopra elencate.

Il profilo olfattivo dei vini rosati.

Tipologia di vitigno, terroir, ambiente pedoclimatico, tecniche di vinificazione, fanno sì che nascano vini con profili olfattivi molto diversi: erbe aromatiche, rosa, violetta e gelsomino, frutta, pepe rosa, agrumi, frutti rossi come il ribes e la fragola.

Da un punto di vista olfattivo, intendendo quindi sia i profumi al naso e sia gli aromi che si sprigionano in bocca, il vino rosé possiede quindi alcuni sentori tipici dei vini bianchi e alcuni sentori dei vini rossi. Rispetto ad un vino bianco può avere gli stessi aromi di frutta tropicale, erbacei e di pompelmo/arancia, mentre presenta meno sentori floreali, di frutta bianca e di limone. Rispetto ad un vino rosso mantiene gli aromi di frutta rossa e di fiore di rosa, mentre presenta sentori meno intensi di frutta a bacca nera e terrosi.

Poiché di solito un vino bianco non presenta aromi di frutta rossa e un vino rosso non presenta aromi di frutta tropicale o di agrumi, il bouquet aromatico del rosé è quindi unico e riconoscibile: se sentite la presenza sia di frutta rossa (ad esempio ciliegia, lampone, fragola, melograno), sia di frutta tropicale (ad esempio ananas, melone, pesca) o di agrumi (arancia), allora siete con buona probabilità di fronte ad un vino rosé. 

Alcuni vini rosati.

La storia del vino rosato italiano ha inizio durante la seconda guerra mondiale in Puglia. Il Five Roses, prodotto dall'azienda Leone de Castris, è il primo vino rosato italiano. Composto per il 90% da Negroamaro e il 10% da Malvasia Nera, è ancora oggi una vera istituzione tra i migliori vini rosati italiani. Nel 1943, mentre imperversava la Seconda guerra mondiale, il vino assaggiato dagli ufficiali americani a Lecce, piacque a tal punto da fruttare a quest’azienda di Salice Salentino un primo ordine da parte di Charles Poletti, commissario per gli approvvigionamenti delle forze alleate. L’impossibilità, per motivi bellici, di disporre di bottiglie da vino e di tappi di sughero rese necessario l’uso di bottiglie da birra chiuse con tappo metallico. Data la destinazione al mercato americano, venne messo in etichetta un nome inglese (Five Roses), traduzione dell’originale italiano. Quella fortunata etichetta, esistente ancor oggi, ha aperto la strada a numerose altre di ogni angolo della Puglia e non solo. La Puglia vanta infatti una produzione di rosati rilevante a livello nazionale sul piano sia della quantità sia della qualità. È pugliese anche l’unica Docg italiana dedicata esclusivamente alla tipologia rosato, il Castel del Monte Bombino Nero.

Altri rosati italiani sono il Syrah rosato di Cortona, ispirato ai vini provenzali, e il Cerasuolo d'Abruzzo, prodotto dalle uve Montepulciano.

Il Chiaretto Bardolino e il  Valtènesi Chiaretto, prodotti nelle zone del lago di Garda nel nord Italia, zona veneta e sponda lombarda. Il Chiaretto Bardolino è ottenuto con le stesse uve del Bardolino: corvina, corvinone, rondinella e molinara. I profumi sono la peonia, la gardenia, la genziana, gli agrumi e i frutti di bosco. Il Valtenesi Chiaretto è prodotto con uve di groppello gentile, marzemino, sangiovese e barbera.

Il Kretzer è una varietà di vino rosato proveniente dall'Alto Adige, prodotto da uve Lagrein, vitigno autoctono a bacca nera, noto per la sua freschezza e versatilità, con aromi di visciola e lampone, viola e rosa rossa. Il suo equilibrio tra toni di frutto e note saline lo rende molto versatile negli abbinamenti gastronomici. La filosofia di vinificazione va alla ricerca di un colore tenue e un contenuto alcolico moderato, prediligendo la piacevolezza, l'acidità e un corpo più snello.

In Francia, la Provenza e la Valle del Rodano sono celebri per i loro vini rosati di alta qualità. I rosati provenzali sono amati per la loro eleganza e raffinatezza. Il colore ha sfumature che vanno dal rosa pallido al corallo. La denominazione più nota del rosé provenzale è Bandol, situata sulla costa tra Marsiglia e Tolone, i cui vini sono spesso a base di uva Mourvèdre. I vini rosati della denominazione Côtes de Provence (da Grenache Noir e Cinsaut) sono noti per la loro eleganza e stile inconfondibile. Nella Valle del Rodano, i rosati sono più strutturati e intensi, con aromi complessi di frutta e spezie. Qui, la AOC Tavel produce rosati intensi, corposi e speziati principalmente da uve Grenache Noir. Altre regioni vinicole della Francia che producono rosati di alta qualità, oltre alla Provenza, allo Champagne e alla Valle del Rodano sono la Loira in cui si trovano vini rosati leggeri e aromatici, come il Sancerre Rosé; l’Alsazia dove si producono vini rosati secchi e fruttati.

Abbinamenti con il cibo

Il vino rosato è considerato uno dei più versatili per l'abbinamento con il cibo. È ideale con pesce, carni bianche, formaggi a pasta filata, pizza e piatti vegetariani e affettati. È un vino estivo, seducente e beverino, ma può anche distinguersi per eleganza e complessità ed accompagnare le più raffinate cucine d’autore. I francesi, con i loro famosi vini rosati della Provenza, avevano già compreso questa versatilità.

Negli abbinamenti con il cibo, il rosé è a metà strada tra un vino bianco e un vino rosso. La sua estrema versatilità lo rende adatto alle situazioni più diverse.  Per il suo corpo di media struttura, si può infatti utilizzare in alternativa ad un vino bianco strutturato o ad un vino rosso leggero. Si può bere sia freddo, in questo caso avvicinandosi di più a un vino bianco, sia a temperatura ambiente se lo si vuole bere in alternativa ad un rosso leggero. Gli aromi descritti sopra lo rendono diverso, unico e accattivante rispetto ai bianchi e ai rossi tradizionali.

In conclusione, i vini rosati rappresentano una vera e propria esperienza sensoriale, offrendo una gamma di aromi e sapori che li rendono irresistibili per gli amanti del vino di tutto il mondo. Con una varietà di tecniche di produzione e tipologie di uve, i vini rosati continuano a stupire e deliziare confermandosi come una scelta perfetta per ogni occasione. Rispetto al passato, i rosati di oggi continuano ad entusiasmare per freschezza, versatilità e vivacità, ma hanno assunto ancora più finezza, pulizia e complessità sul piano olfattivo e gustativo.

Gli aromi TasterPlace contemplano anche quelli dei vini rosé. Nella collezione di Aromi del vino rosso e rosso2 sono presenti gli aromi di ciliegia, fragola, lampone e rosa. Nella collezione di Aromi del vino bianco e bianco2 sono presenti frutta tropicale (ananas), agrumi (pompelmo) e minerali (gesso), biancospino, gelsomino, e molti altri.

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