Dopo l’estate, è normale sentirsi un po’ “fuori allenamento”… anche nel senso olfattivo. Le vacanze portano con sé momenti intensi, nuovi luoghi e profumi, ma spesso interrompono le routine che ci aiutano a mantenere vivo e allenato il nostro naso. Settembre, con la sua aria di ripartenza, è il mese ideale per dedicarsi a nuove abitudini e migliorare le proprie capacità sensoriali.
Allenare l’olfatto non è solo un esercizio per sommelier o professionisti del gusto: significa imparare a riconoscere e memorizzare aromi, affinare la nostra capacità di degustare cibi e bevande, e soprattutto vivere in maniera più consapevole e profonda ciò che mangiamo e beviamo. Con pochi minuti al giorno, il nostro naso può diventare un vero strumento di scoperta.
L’olfatto è spesso considerato un senso “secondario”, eppure la scienza dimostra che è uno dei più potenti che possediamo.
Uno studio pubblicato su Science ha stimato che l’essere umano è in grado di discriminare più di un trilione di stimoli olfattivi diversi. Un numero enorme, che ci ricorda quanto sia raffinata la nostra capacità di percepire odori e aromi.
Non solo: la memoria olfattiva è straordinariamente longeva. Mentre i ricordi visivi o tattili tendono a svanire nel giro di pochi anni, un odore può rimanere impresso nella nostra mente anche per decenni. Chiunque abbia annusato il profumo di un vino, un dolce o un piatto legato all’infanzia, sa bene quanto immediato e potente possa essere il legame emotivo evocato da un aroma.
Questo avviene perché il sistema olfattivo è direttamente collegato al sistema limbico, la parte del cervello che governa emozioni e memoria. Non passa attraverso filtri razionali: un profumo arriva dritto al cuore delle nostre sensazioni.
Allenare l’olfatto significa quindi non solo diventare degustatori più consapevoli, ma anche arricchire il nostro vissuto emotivo.
La memoria olfattiva è un archivio che ciascuno di noi costruisce giorno dopo giorno, a partire dalle esperienze quotidiane. Tuttavia, esiste un aspetto cruciale: non possiamo riconoscere un odore se non lo abbiamo già sentito in precedenza e se non gli abbiamo dato un nome.
Ecco perché spesso, pur percependo un aroma, fatichiamo a descriverlo. Ci sembra “familiare” ma non riusciamo a identificarlo: manca il collegamento linguistico che lo fissa nella nostra memoria.
L’allenamento olfattivo ha proprio questo scopo: consolidare i legami tra percezione e linguaggio, trasformando sensazioni vaghe in ricordi chiari e utilizzabili. Proprio come accade con la musica: tutti possono ascoltarla, ma solo chi ne conosce i nomi e le regole riesce a riconoscere un brano al primo ascolto e a ricordarlo nel tempo.
L’importanza di un vocabolario degli aromi. Molte persone hanno un olfatto sensibile, ma non dispongono delle parole per comunicare ciò che percepiscono. È un limite non da poco: senza un vocabolario condiviso, diventa difficile raccontare le sensazioni di un vino, un olio o un cioccolato, oppure comprendere ciò che gli altri intendono descrivere.
Un linguaggio comune è fondamentale. Termini come “fruttato”, “erbaceo”, “floreale” sono macro-categorie che aiutano a orientarsi, ma l’allenamento permette di andare oltre e identificare sfumature più precise: ciliegia, lampone, salvia, cacao tostato, pepe nero.
Acquisire queste parole significa ampliare la propria capacità di degustazione: non solo si diventa più bravi a distinguere le sensazioni, ma anche a ricordarle e a trasmetterle.
Allenare l’olfatto non richiede ore di studio, né strumenti complessi. Bastano pochi minuti al giorno, se si utilizzano strumenti specifici e mirati. Le confezioni di aromi nascono proprio con questo scopo: offrire una selezione di essenze rappresentative che permettono di costruire un “vocabolario olfattivo” personale e preciso.
I vantaggi principali:
- Esperienza guidata: ogni aroma è presentato in forma pura e riconoscibile, senza interferenze.
- Memorizzazione progressiva: allenandosi regolarmente, le essenze si fissano nella memoria, diventando punti di riferimento immediati.
- Confronto pratico: annusare un campione di aroma e poi ricercarlo in un vino, in un olio o in un cioccolato consente di trasformare la teoria in pratica.
- Divertimento: il gioco del “riconoscere l’aroma alla cieca” rende l’allenamento coinvolgente e stimolante, da soli o in compagnia.
Inoltre, la possibilità di scegliere tra collezioni dedicate (vino rosso, vino bianco, cioccolato, olio, birra) rende l’apprendimento più personalizzato e vicino ai propri interessi.
Settembre è il momento ideale per iniziare. Proprio come andare in palestra a settembre per rimettersi in forma, anche il nostro olfatto merita di essere allenato. Bastano poche settimane di pratica costante per notare miglioramenti concreti: maggiore precisione nel riconoscere gli aromi, più sicurezza nel descrivere un vino o un cibo, maggiore piacere e consapevolezza nelle esperienze quotidiane. Con l’autunno alle porte e i vini rossi che tornano protagonisti della tavola, non c’è momento migliore per ripartire.
Se vuoi iniziare o riprendere il tuo percorso sensoriale, ti invitiamo a scoprire le nostre collezioni di aromi: strumenti pratici, divertenti e scientificamente efficaci per sviluppare la tua memoria olfattiva.
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