Potendo sintetizzare in un concetto la modernità di questi anni, è racchiusa in poche parole: tutto e subito.
Informazioni, oggetti, immagini: tutto deve essere – e a ben vedere lo è – a portata di mano, immediato, senza attese né tempi morti. Un po’ perché il tempo è denaro, un po’ perché ne abbiamo sempre meno, un po’ perché anche senza volerlo ci si lascia macinare da questa mola frenetica che non permette di perdere nemmeno un attimo, a ogni respiro corrisponde un’azione, possibilmente produttiva.
Però siamo pur sempre umani, e la nostra natura, volenti o nolenti, emerge e alza la testa oltre l’onda dell’efficienza meccanica a tutti i costi.
Ed è piuttosto recente, e quasi controtendenza, la ricerca di un equilibrio fisico e psichico che si basi sulla natura e su tutto quello che essa ci può offrire.
Gli studi sul comportamento dell’uomo fin dalla primissima infanzia, fin dal momento in cui veniamo al mondo, hanno evidenziato come lo sviluppo tecnologico abbia portato a focalizzarci in particolar modo su due dei nostri 5 sensi, ovvero vista e udito, che si trovano a essere iperstimolati e bombardati da informazioni costanti, che si mescolano, e che in tali condizioni possono creare confusione, instabilità e malessere.
Per tornare quindi a una sorta di reset mentale, di pace primordiale, una intensa serie di indagini ha condotto alla medesima conclusione, ovvero che è necessario spostare il focus e tornare alle nostre origini primordiali, lasciandoci guidare dal senso che ci fa riconoscere nostra madre subito dopo il parto, che ci permette di riconoscere le situazioni ancora prima di avere razionalizzate, che ci porta indietro nel tempo, che ci fa viaggiare senza spostarci, ovvero l’olfatto.
Ed è in questo contesto che si è sviluppata l’aromacologia, ovvero la scienza che studia l’effetto degli odori/aromi sul comportamento umano. Il presupposto da cui si parte è quello secondo cui gli aromi agiscono sul nostro comportamento, quindi è possibile utilizzarli per migliorare il nostro equilibrio psico-emotivo e fisico.
A nessuno piace l’odore del disinfettante, perché è un odore che ci riporta a esperienze spiacevoli quali dentista, ospedale, visite mediche, e via dicendo.
L’odore del caffè o del pane appena sfornato invece attivano recettori che ci mettono di buon umore, che ci invogliano a essere più produttivi.
A tutto questo c’è una spiegazione scientifica: il senso dell’olfatto è legato strettamente al nostro sistema limbico, sede di emozioni e memoria. Lì si attivano i nostri istinti, perché l’olfatto si attiva senza la nostra volontà, spesso anticipa tutti gli altri sensi e ci permette di capire in che situazione ci troviamo ancora prima di vederla o di sentirla.
Proprio sulla base di questi principi molto semplici e quasi primordiali si è capito che è possibile utilizzare questa catena di sensazioni per migliorare non soltanto il nostro umore o aiutarci, per esempio, a calmare l’ansia e lo stress, ma anche per potenziare la resa delle nostre attività, andando a utilizzare aromi specifici atti a stimolarci in modo molto specifico.
Come è risaputo che l’olio essenziale di lavanda abbia proprietà lenitive per la pelle e calmanti per la psiche, e lo stesso dicasi per l’olio di camomilla romana o per quello di arancia dolce, è stato dimostrato che altre essenze riescono ad aumentare il rendimento negli studi o nel lavoro.
Da qualche anno a questa parte, per ragioni note, sono sempre di più le persone che hanno fatto della loro abitazione il luogo di lavoro, per scelta o per condizione, e sebbene sembri una soluzione ottimale e di comfort, in realtà non è proprio così in quanto un ambiente troppo familiare e troppo “rilassante” porta il lavoratore a non essere performante tanto quanto sarebbe se fosse in un luogo di lavoro diverso dalla sua casa quale per esempio l’ufficio.
La soluzione è stata cercare di rendere più adatta possibile al lavoro la location casalinga, rendendo l’ambiente stimolante anche tramite l’utilizzo di aromi naturali che non servono solo a regalare alla stanza un buon odore come si faceva negli anni 80 abusando di sostanze chimiche senza alcun beneficio, ma con l’ausilio di essenze naturali che uniscono al profumo anche delle proprietà dimostrate.
L’olio di rosmarino aiuta a migliorare la memoria, l’olio di menta piperita aumenta la concentrazione e allo stesso tempo stempera la tensione e allontana l’emicrania, l’olio di salvia rende il ragionamento più fluido. E se queste essenze possono essere estremamente utili in un contesto produttivo, oli dalle proprietà calmanti che invece portano a rallentare i tempi di reazione e ad abbassare i livelli di attenzione diventano estremamente utili in ambito medico, dove vengono diffusi per diminuire il livello di tensione e stress dei pazienti al fine di rendere la loro esperienza anche meno dolorosa dal punto di vista fisico.